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LA
PIZZICA
Le danze popolari salentine
La danza, come la musica, è un linguaggio comune a tutti i popoli della
Terra. E' una forma d'arte e allo stesso tempo, una manifestazione degli
intimi sentimenti umani, che ha accompagnato l'uomo dai tempi più antichi
ai nostri giorni. Negli ultimi anni si sta assistendo ad un recupero delle
danze etniche, danze che possono essere eseguite da soli uomini (danze
rituali, guerresche o propiziatorie per la caccia) o da sole donne (danze
rituali o interpretative di avvenimenti quotidiani) oppure da uomini e
donne (danze di corteggiamento, danze rituali, magico-religiose,
propiziatorie per l'agricoltura). In particolare le danze legate alle
impronte ritmiche salentine sono due: la "pizzica-pizzica" che è una danza
di corteggiamento, e la "danza scherma" o "danza delle spade".
La "pizzica-pizzica" o "pizzica de core"
È l'espressione tradizionale della danza salentina. Nonostante gli sforzi
volti ad individuare le origini di questo ballo, non si riesce a risalire
ad un periodo ben preciso in cui collocarlo. |
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Sicuramente una danza, quasi un rito
praticato dalla gente più umile, dedita ai lavori più duri che, al
crepuscolo o in qualche occasione particolare, si radunava e, ballando e
cantando, trascorreva le ore per dimenticare le estenuanti fatiche della
vita quotidiana. È una danza di corteggiamento durante la quale i due
ballerini si avvicinano, ma non si toccano mai. Un leggero sfiorarsi, uno
scambio di sguardi più o meno provocatori, una serie di gesti rimarcano il
desiderio dell'uomo di "entrare nelle grazie" della donna, e quello di lei
di essere corteggiata dall'amato, al quale, però, sfugge se questi prova
ad avvicinarsi. |
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Una "legge" sicuramente dettata dalle
condizioni del tempo, quando le distanze tra uomini e donne dovevano
essere sempre rispettate e al contempo una scena quanto mai attuale. Di
centrale importanza nel ballo è il fazzoletto che la donna sventola, in
segno di elegante provocazione, agli occhi dell'uomo, il quale, però non
può prenderlo se non con il consenso dell'amata. |
In questo ballo non ci sono dei passi
stereotipati, ben precisi da imparare e seguire, ma è tutto affidato al
proprio sentire. Si succedono saltelli sincronizzati al ritmo dei
tamburelli che, accompagnati dai diversi strumenti, sembrano rimarcare il
ritmo del cuore. Un misto di fantasia, sensualità, passione e
desiderio fanno della "pizzica-pizzica" il ballo più antico e
caratteristico della tradizione popolare salentina. |
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La danza scherma o danza delle spade
La danza scherma salentina è un genere di danza che con ogni probabilità
risale ad epoche lontane. La si può osservare dal tramonto del 15 Agosto
all’alba del 16 Agosto nello spazio antistante il Santuario di San Rocco
in Torrepaduli in occasione della festa in onore del Santo. Il ballo è
costituito da un complesso rituale accompagnato dal suono di armoniche a
bocca e degli immancabili tamburelli. I movimenti mimano un combattimento
con i coltelli, (si narra che un tempo, venissero veramente utilizzati),
simbolicamente sostituiti dall’uso di una forte gestualità delle mani (la
punta dell’indice e del medio protese) e attraverso ampie movenze delle
braccia. Quindi i danzatori si “sfidano” in una sorta di duello rusticano.
Lo scopo della danza è cercare di colpire (è più uno sfiorare in verità)
l’avversario, e ogni gesto, simula i movimenti tipici della lotta con i
coltelli, seguendo fasi fisse del combattimento: provocazione, attacco,
difesa, finte, colpi proibiti. Altre regole del combattimento sono: non
voltare mai la schiena all’altro, essere sempre vigili e tenere bene le
distanze. Sono coinvolti solo due ballerini che, vengono sostituiti uno
per volta da qualcuno del pubblico. Il pubblico, costituito generalmente
da turisti, curiosi o devoti, fa cerchio intorno ai suonatori e ai
ballerini, formando le cosiddette ronde e “accompagnando” la musica,
battendo vivacemente le mani, canticchiando e ridendo. |
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