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IL
TARANTISMO
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Secondo la credenza popolare il tarantismo
era una malattia provocata dal morso della tarantola (Lycosa tarentula),
che si manifestava soprattutto nei mesi estivi (periodo della mietitura) e
che provocava uno stato di malessere generale - dolori addominali, stato
di catalessi, sudorazioni, palpitazioni - in cui musica, danza e colori
rappresentavano gli elementi fondamentali della terapia che consisteva,
appunto, in un esorcismo musicale, coreutico e cromatico. |
Dagli studi di Ernesto De Martino, nel 1959,
si evince che, ad alcuni sporadici casi di reale morso della taranta
corrisponde una netta maggioranza di casi in cui il morso diventa un
pretesto per risolvere traumi, frustrazioni, conflitti familiari, e
vicende personali: un amore infelice, la perdita di una persona cara, le
crisi legate alla pubertà e condizioni socio-economiche difficili. |
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La musica è l’elemento più importante della
terapia; infatti, la tarantata, che giaceva al suolo o sul letto,
ascoltandola cominciava a muovere la testa e le gambe, strisciava sul
dorso, sembrava impossibilitata a stare in piedi e quindi si manteneva
aderente al suolo, identificandosi con la taranta. Successivamente batteva
i piedi a tempo di musica come per schiacciare il ragno, compiva svariati
giri e movimenti acrobatici, finché, stremata dagli sforzi, crollava a
terra. |
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La tarantata si diceva, così, graziata da S. Paolo, veniva condotta presso
la cappella del Santo, a Galatina (LE), beveva l’acqua sacra del pozzo
adiacente ad essa e ripeteva simbolicamente un breve rito coreutico.
La figura di S. Paolo all’interno del tarantismo è legata alla legenda che
narra come S. Paolo un giorno, durante le sue predicazioni in Giudea, si
vide circondato da serpi, vipere e bisce, raccolte dai giudei per
spaventarlo e per costringerlo a non far sentire la voce di Gesù. Ma S.
Paolo, con un segno di croce, fece scappare le brutte bestie che vennero
schiacciate dal popolo. |
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Il fenomeno del tarantismo oggi è pressoché
scomparso nella sua forma originaria, o si pensa che si sia modificato in
altri aspetti, essendo radicalmente mutate le componenti psicologiche,
sociali, culturali, economiche e religiose che ne costituivano la base. |
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